Roma, 19 novembre – “Chiediamo il rispetto dei diritti fondamentali del lavoro in Iran, ed esprimiamo la nostra piena solidarietà alle mobilitazioni dei camionisti iraniani, privati dei diritti e delle libertà fondamentali da una politica repressiva”. Lo dichiara, in una nota, il responsabile delle politiche europee ed internazionali della Cgil, Fausto Durante.
“Una situazione – riferisce Durante – che si protrae da quasi un anno: 5.800 azioni di protesta. I camionisti hanno effettuato tre grandi scioperi nei mesi di giugno, agosto e ottobre, quest’ultimo, svolto in 300 città di tutte le 31 regioni del Paese, è durato 21 giorni. Il regime iraniano risponde utilizzando tutti i mezzi repressivi contro i lavoratori in sciopero, arrestandone centinaia”.
“Il regime iraniano – denuncia il dirigente sindacale – usa tutti i mezzi repressivi contro i lavoratori in sciopero, arrestandone finora centinaia. La TV governativa il 28 settembre ha dato la notizia che la Procura generale del regime ha minacciato di pena di morte i lavoratori in sciopero. L’Agenzia governativa Irna l’8 ottobre ha riportato la notizia che la Procura della regione di Ghazvin ha chiesto la pena di morte per 17 camionisti arrestati”. “In Iran – prosegue – i lavoratori sono privi di regole per la sicurezza sul luogo di lavoro e non ci sono leggi che li proteggano. I lavoratori non hanno la possibilità di istituire loro sindacati autonomi e indipendenti. I sindacati indipendenti non sono riconosciuti dal governo”.
“I più importanti centri di produzione e dell’economia del Paese sono nelle mani del Corpo dei pasdaran (ARGC). Questi enti sfruttano i lavoratori vessandoli con le più dure pressioni ed oppressioni. Molti lavoratori non percepiscono lo stipendio da mesi e chi protesta viene licenziato. In Iran ci sono lavoratori che non ricevono lo stipendio da 6 mesi e persino da uno o due anni. Tutto il peso del carovita e dell’inflazione è sulle spalle dei lavoratori”.
“Denunciamo queste violazioni chiaramente lesive dei principi e delle norme internazionali. Chiediamo il rispetto e l’applicazione delle convenzioni fondamentali del lavoro dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) a favore di lavoratori, lavoratrici e sindacati in Iran. Infine – conclude Durante – chiediamo la liberazione immediata e senza condizioni di tutti i lavoratori arrestati durante gli scioperi recenti”.
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